Sono nato a Catania il 30 ottobre del 1974 e appartengo alla gang degli ex bambini della generazione Commodore 64 vs Spectrum, di quelli che vedevano nel vic20 una sana reverenziale anzianità e si sentivano già la generazione del futuro.
Creavo fumetti prima ancora di aver imparato a leggere e scrivere e a quattro anni mi facevo aiutare da mia mamma per completare con le parole mancanti le serie che disegnavo con indiani e cowboys.
In quinta elementare è arrivata la mia prima reflex che ha esaltato la mia curiosità per la comunicazione visiva. Alle scuole medie entrai in un corso sperimentale di fotografia e mi cimentai nel laboratorio scolastico con pellicole, acidi e camera oscura, rafforzando entusiasmo e competenze. In seconda media, fu il momento del mio primo computer, che sulle orme del papà, direttore del Centro di Calcolo della Banca Popolare di Catania divenne un altro “giocattolo” fondamentale per il mio futuro. A 17 anni la prima telecamera con cui realizzai due film amatoriali, in collaborazione con amici e parenti. La post produzione video e gli effetti speciali non erano computerizzati ma figli di molta, molta inventiva e capacità di arrangiarsi. Erano anni di carta, computer, colori e fantasia. Quella curiosità, quella voglia di esplorare, quella magia non mi hanno mai abbandonato.
Col passare degli anni sono diventato “grande” ma questi giochi mi hanno conservato “bambino”.
Dopo il liceo scientifico nella sezione programmatori e un secondo diploma di perito informatico tecnico industriale ho frequentato ingegneria informatica. Dopo 13 esami superati ha prevalso la voglia di intraprendere e dedicarmi totalmente al lavoro per avviare la start-up che avevo nella mente e nel cuore. Per me era una visione. Non mancarono scetticismo e critiche, ma io avevo una ferma convinzione.
Nel 2001 ho fondato Italica Service, che tutt’oggi è il mio pane quotidiano.
Mi ritengo fortunato perché sono riuscito a fare dei miei giochi da bambino il mio lavoro da grande e dei miei sogni un modello di business gratificante. Amo la mia professione con lo stesso ardore dell’esordio.
Quando penso alla mia vita, ringrazio i miei genitori, la famiglia, il mio team e i miei migliori amici, che rappresentano il meglio che mi circonda.